26 settembre 2012

Torta povera di pane e cacao
Bread and cocoa cake




Quando ho letto il post di Patty sul suo contest, mi è subito venuto in mente il film che avrei voluto associare a una ricetta. Che poi è anche il mio film preferito. La gatta sul tetto che scotta, un film degli anni '50 con Paul Newmann e Liz Taylor. Mica attorucci qualsiasi. Però poi il piatto da associare non mi veniva. Ci ho pensato un sacco ma non mi è mai venuto in mente niente che potesse calzare. Poi l'illuminazione.

La gatta sul tetto che scotta è un film del 1958, diretto da Richard Brooks. La famiglia Pollit: papà (malato di cancro) e mamma; il figlio Gooper, sposato con Mae; l'altro figlio Brick, sposato con la bella Maggie, la "gatta" del titolo. La famiglia si ritrova nella grande casa paterna per festeggiare il 65mo compleanno del capofamiglia che ha un male incurabile ma non ne è a conoscenza. Solo i suoi famigliari lo sanno. Il padre tormenta Brick che trascura la moglie, perché geloso di una sua presunta avventura con un amico che si è in seguito ucciso. Esasperato, Brick rivela al padre la natura del suo male. Scoppia la tragedia.

Una volta presa coscienza del proprio stato, il capofamiglia sente la necessitò di fare i conti con la propria vita. E insieme a lui li faranno tutti i componenti della famiglia: inizia quindi un delicato e doloroso percorso, fatto di menzogne, cattiverie, dispetti, insinuazioni, avidità. In questa cornice si delineano tutta una serie di complicati e intrecciati rapporti umani: tra la madre e il padre (la prima che si è sempre sentita trascurata e poco amata), tra Brick e il padre (il primo accusa il secondo di essere stato padre-padrone e di non aver mai dato amore ai figli), tra Brick e la moglie (il primo ancora in preda alla gelosia per le attenzioni dell'amico poi suicidatosi), tra Brick e il fratello e la cognata (i secondi intenzionati a mettere le mani sull'eredità di famiglia).

Il dramma si chiuderà con una splendida catarsi in cui i rapporti tra padre e figlio finalmente si sciolgono e tra Brick e Maggie torna un bagliore di serenità.

Di questo film mi piace tutto. A cominciare dal titolo che in italiano è stato tradotto benissimo (strano). Cat on a Hot Tin Roof -> Gatta sul tetto che scotta, avendo mantenuto le sonorità dell'originale (concedetemi questa deformazione professionale ;-))))

Il film è tratto da un'opera teatrale (di Tennesee Williams), quindi le scenografie sono ridotte al minimo, e l'importanza è tutta incentrata sui dialoghi tra i vari personaggi. In particolare sono memorabili quelli tra Brick e il padre o tra Maggie e gli odiosi cognati. Ci sono pochissime scene girate in esterna, quasi tutto il film si è girato nella grande casa dei genitori in Mississippi. Mi piacciono un sacco i film tratti da opere teatrali o che vengono impostati come tali. Ad esempio, mi è piaciuto tantissimo Carnage di R. Polanski, un film abbastanza recente, tutto girato in un unico ambiente.

Anche il tempo è ridotto al minimo: tutto il film si svolge in una giornata: dall'arrivo del padre alla sua tenuta alle ore serali in cui si dipanano i dialoghi più struggenti. I temi del film sono molto delicati, tutto si gioca sulla psicologia e su dialoghi molto acuti. Un drammone di amori, odii e falsità.

Ma perché associare a questo film una torta povera di pane e cacao?

Nel complesso è una torta poco scenografica, che rispecchia la povertà di ambientazioni del film. Tutto è ridotto all'osso, non ci sono decorazioni o farciture ad effetto. Il pane raffermo è un ingrediente semplice, di riciclo, che rappresenta nel mio immaginario la famiglia, il calore del focolare, tematica tutto sommato centrale nel film.

Il cacao è un ingrediente goloso ed elegante, un prodotto che ci arrivò tantissimi anni fa dall'America. Sta a simboleggiare l'eleganza estrema, estetica ed emotiva di Maggie, l'altra grande interprete di questo film che con la sua semplicità, la sua eleganza e il suo carattere tenace riesce a sciogliere il ghiaccio del suo rapporto con Brick ma gioca un ruolo fondamentale anche nello scioglimento degli altri nodi del film.

Una torta che si prepara in pochissimo tempo, proprio come il poco tempo che cattura questo dramma. Una volta sfornata, però, e assaggiata, sorprende, emoziona ed entusiasma per il gusto delicatissimo, la consistenza inusuale e il tocco di morbido e croccante dell'uvetta e dei pinoli. Le stesse emozioni che rivela questo film sul finale.


PS= come mi fa notare Patty, i film drammatici non partecipano al contest, quindi non partecipo. Però mi sono divertita lo stesso a trovare un connubio film-ricetta, proprio come ha fatto Robi nel suo ultimo post :-)


Una torta povera solo di nome. Il gusto è favoloso e una fetta non basta.




Torta povera di pane e cacao

Ingredienti (per uno stampo di 22 cm):

200 g. di pane raffermo (tipo rosette)
50 g. di cacao
100 g. di burro
2 uova
350 ml di latte
150 g. di zucchero di canna demerara
1 cucchiaio di estratto di vaniglia
30 g. di pinoli
30 g. di uvetta
pangrattato + burro per lo stampo

Accendere il forno a 180 gradi. Intanto tagliare il pane a pezzetti e farlo inzuppare nel latte per una decina di minuti. Sminuzzatelo con le mani fino a ridurlo in poltiglia, senza pezzi duri. Unire al pane lo zucchero, le uova intere, il cacao, il burro fuso e l'estratto di vaniglia e sbattere con una frusta fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo. Aggiungere uvetta e pinoli. Imburrare uno stampo e cospargerlo di pangrattato. Versarci il composto, infornare e cuocere per 45 minuti. Sfornare e far raffreddare.

Gustare con un bicchiere di Trentino Moscato Rosa.


Ricetta proposta da Francesco Antoniollo, Ristorante Al Vò (Trento).







11 commenti:

  1. Bella ricetta e bell'idea:) Auguri carissima per il tuo contest! Buona serata

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  2. Film che è un capolavoro, e concordo, uno delle poche volte in cui il titolo tradotto non mi ha fatto cadere le braccia...

    Torta buonissima!

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  3. A parte che dev'essere buonissima,sicuramente è bellissima!!!!Brava Marina:-)))

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  4. Cara Marina, hai scelto un film veramente meraviglioso, un vero capolavoro ma...non è una commedia! Ed io lo so, tu mi odierai, ed io mi mangerei i gomiti perché la tua analisi è splendida, ma i film drammatici non sono in concorso. Mi dispiace veramente tantissimo, ti prego di non volermene ma ho dovuto lasciare fuori anche Nuovo Cinema Paradiso...vero che non ce la fai a trovare un'alternativa? Sob....
    Ti prego non mi odiare. Un abbraccio fortissimo. Pat

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    1. Ma figurati Patty, non ti odio no, ma scherzi? Hai ragione! Mentre ne facevo l'analisi mi sono resa conto in effetti che stavo parlando di un dramma vero e proprio. Ci mancherebbe, sono io che sono distratta. Si tratta di un gioco :-) Dai, seguirò curiosa l'elezione dei vincitori :-)

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    2. Sei comunque presente come fuori concorso. Ti abbraccio forte. Pat

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  5. Che bella l'idea di usare il pane così!!!!

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  6. Film delizioso e torta stupenda....un fuori concorso da favola!!! bravissima come sempre!! un abbraccio e buona giornata

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  7. Ecco Mari, mentre leggevo tra me e me mi dicevo 'ma questo è un dramma e non una commedia'... Bena cara Patty, la lista dei fuori concorso si allunga non meritiamo anche noi un regalino :-) SCHERZOOOO NE'!!
    Mari, se ti piace il genere hai mai visto il film "Festen - Feste di famiglia"? Il film fa parte del Dogma 95 (cerca su Wiki cosa significa) ed è diretto da T. Vinterberg (http://it.wikipedia.org/wiki/Festen_-_Festa_in_famiglia)
    Crudo e famigliare, da restare a bocca aperta....
    La tua torta ha il ricordo della mia paesana, e so già che è buonissima. Bacioni

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  8. adoro la torta di pane in tutte le sue varianti

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  9. Che bella torta, proverò a rifarla, adoro le torte di pane. Complimenti per il tuo blog, da oggi ti seguo. Ciao. Antonella di cioccomela.blogspot.it

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