11 aprile 2012

Bang Nampheung Floating Market
The importance of a good pronunciation



Prima di arrivare in Thailandia non sapevo cosa fosse un floating market, né mi ero mai posta il problema. Un mercato galleggiante è una forma di attività commerciale molto diffusa a Bangkok e dintorni. Questa zone è infatti ricca di canali e corsi d’acqua vari che consentono ai commercianti di spostarsi agilmente a bordo delle loro barchette portando con sé i prodotti da vendere e il necessario per cucinarli o prepararli in generale. Li possono commerciare direttamente dalla barchetta oppure “attraccare” alla propria bancarella fissa che è installata lungo il corso d’acqua.



Googleando “floating market” uno dei primi risultati che escono è il Damnoen Saduak Floating Market, una delle mete turistiche preferite a Bangkok, per lo meno è inclusa in quasi tutti i pacchetti  offerti dai tour operator per un soggiorno di almeno 4 giorni a Bangkok. In realtà, questo mercato è definito ultra-turistico anche dalle guide come Rough Guide o Lonley Planet (del tipo che nel weekend vi si riversano autobus su autobus stracolmi di turisti, vi si trovano un sacco di bancarelle piene di inutili souvenir e cianfrusaglie per turisti e si sente parlare più inglese o spagnolo che thai). Non essendo qui come turista preferisco andare alla ricerca di posti un po’ meno “finti”.

Sempre leggendo sulla mia guida, ho adocchiato un altro mercato sull’acqua, il Tha Kha Market, che sembra essere molto poco battuto dai farang e molto autentico, ma essendo un po’ fuori mano, per il momento rimarrà nella mia to-see list.

L’altro giorno stavo studiando in Internet che cosa avesse da offrire la provincia dove mi trovo io, Samut Prakan, un’area a sud di Bankok, lambita a ovest dal fiume Chao Praya e a sud da un pezzetto del Golfo di Thailandia. Ed eccolo lì, un floating market a due passi da casa, mai visto sulle guide né sentito nominare da colleghi o gente del posto. Si chiama Bang Nampheung. Sembra facile... In realtà il tassista c’ha messo un buon quarto d’ora (+ consulenza esterna) per capire dove diavolo volessero andare due farang quella domenica mattina. Era colpa mia, pronunciavo male il “pheung”... peung peung... in realtà bastava dire pnnnnn. Va beh, via, col thai sono negata. L’importante è essere arrivati a destinazione. Oh se è stato importante! Direi che per ora è stata l’esperienza thai più vera e più entusiasmante.



A cominciare dalla passeggiata in mezzo a una vegetazione verdissimissima e alberi di cocco e banane e jackfruit, il sole a picco, un insolito cielo azzurro, un’aria più pulita rispetto a quella della città e una fila di motorini che ci sfrecciavano vicino. Molto vicino. Solo dopo abbiamo capito che quei motorini in realtà svolgevano un servizio taxi per il mercato (e li abbiamo sfruttati al ritorno: 15 THB la corsa, circa 0,35 € a persona).






Il mercato non è precisamente galleggiante, nel senso che ci sono delle bancarelle fisse, costruite sull’acqua, sulla sponda di un canale, e i venditori ci arrivano con i propri mezzi natanti di legno (che sono tipo canoe). A volte ci rimangono dentro e cucinano da lì. Il mercato vende soprattutto cibo, cucinato al momento, frutta fresca, spezie, prodotti tipici, abbigliamento, ma direi che c’è una netta prevalenza dei prodotti gastronomici.


Questo frutto, di cui non sono riuscita a recuperare il nome, viene venduto anche come spremuta fresca, che noi abbiamo provato. Un gusto particolare e molto dissetante.



Questa è la polpa del jackfruit: finalmente ho trovato il frutto che ha il gusto "tropical". Buonissimo!




Guava: l'unico frutto che non è originario della Thailandia, ma è così fotogenico che ho dovuto fotografarlo.




Devo essere sincera, è difficile riuscire a tradurre in parole un’esperienza di questo tipo. Nemmeno con le foto credo di poter rendere giustizia a quello che abbiamo visto. Io e mio marito camminavamo lungo le bancarelle, sudati e rossi in faccia come mai, osservando ogni cosa che veniva spadellata o incartata, lanciandoci continuamente sguardi estasiati. Ed era un continuo, guarda quello, piglia quello, io assaggio questo, pigliane due, no! uno, così assaggiamo cos’è...

Sì perché non penserete mica che ci sia la possibilità di argomentare con il venditore chiedendo di cos’è fatto quel ripieno o cosa c’è in quella ciotola o potrebbe dirmi se in questo macinato ci sono anche scarafaggi o affini? L'inglese non è un'opzione. O la va o la spacca. Quel che non ammazza ingrassa. Se in Thailandia si fa troppo gli schizzinosi, si finisce per perdere il meglio che c'è.


E una serie di snack che abbiamo assaggiato ma di cui non saprei dirvi gli ingredienti.
(Foto di copertina: Java apples)







Ci vuole un po’ di coraggio per assaggiare la vera Thailandia. Questo va detto. Ma il coraggio viene premiato. Non abbiamo assaggiato una cosa che non ci sia piaciuta, pur non essendo sicuri di che cosa fosse. E siamo andati via, sfrecciando sui moto-taxi, strapieni di sacchettini, con il pensiero fisso di doverci assolutamente tornare.






Sawasdikaaaa!

14 commenti:

  1. Ciao Marina, dopo avere letto i tuoi post sulla Thailandia ho passato 5 ore su internet per pianificare le ns vacanze per il mese di agosto...5 ore hai idea? Fino all'una di notte... visto che non mi piace l'idea di fare un volo intercontinetale solo per stare su una spiaggia, visto che ho 'solo' tre settimane e visto che la mia metà vuole assolutamente fare un pò di mare (dopo anni trascorsi senza vedere una goccia d'acqua se non quella della doccia), avevo deciso di fare un bel tour del Nord + isole nel golfo di Thailandia. Tuttavia l'occhio mi è scappato sul clima e ho letto che il nord nel mese di agosto è altamente sconsigliato per via dei monsoni che l'anno scorso hanno messo in ginocchio la Thailandia!!! Non immagini neppure la grandissima delusione.... Mi veniva da piangere. E ora quando vedo i tuoi reportage, maledico il fatto di poter viaggiare solo nel mese di agosto. Continua a scrivere e a raccontare, almeno la mia immaginazione potrà viaggiare :-) Grazie

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    1. Ha fatto lo stesso effetto pure a me, e mio marito si è ribellato: dov'è che voglio andare se a giugno saremo a Osaka? :P

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    2. E cmq mare bello come in Sardegna... ;)

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    3. Peccato, in effetti il periodo migliore sarebbe marzo, soprattutto per fare mare.

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  2. Ciao Marina, ho letto ora del terremoto... state bene?
    un bacio!

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    1. Ciao cara, grazie del pensiero, qui a Bangkok non si è sentito niente ed è tutto ok. Baci

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    2. grazie al cielo! stavo per chiederti la stessa cosa :)

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  3. Ma e` meraviglioso! Che colori! Stare li` deve essere davvero stupendo :)

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  4. Rimango sempre incantata ... che foto meravigliose! Se passi da me c'è una cosina per te! Ciao ciao ...

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  5. ma sei l'unica che riesce a fare foto così luminose anche a bkk?
    belle belle belle!
    ho sentito del terremoto e so che è tutto ok, meno male.
    Scommetto che state festeggiando alla grande... VOGLIAMO LE FOTO ASAP :-)
    QUELLE VERE, LIVE !
    aspetto con ansia e, intanto, grazie gemellina :)
    Vaty

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  6. ciao carissima Marina, so che sei temporaneamente in trasferta ma vorrei invitarti ad un'iniziativa che ho lanciato sul mio blog che potrebbe interessarti, quando hai 5 minuti fai un salto dalle mie parti? Grazie

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  7. Cara Marina, ancora una volta un viaggio nello splendore. Non vedo l'ora di guardare le foto del Capodanno di cui mi ha parlato Vaty. Spero che te lo sia goduto come una pazza. Avrai in dito indice infiammato per la follia fotografica....ti mando un grande bacio e aspetto! Pat

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